mercoledì 29 dicembre 2010

Sarai. Sarò.

Ovunque tu sarai, io ci sarò.
In qualunque giorno deciderai di arrivare, io sarò lì, ad aspettarti.
E sarai compagno di viaggio. Compagno di giochi. Compagno di vita. Padre di tutti i figli che mi cresceranno in grembo.
E sarai la navata che mi conduce all'altare. E sarai bastone della vecchiaia. E spalla sulla quale appoggerò il capo, quando sarò stanca.
E sarai la mano che mi accarezzerà il profilo, mentre dormo. Gli occhi che mi guarderanno, attenti, quando sarò distratta.
E sarai Natali, e Pasque. E San Valentino tutto l'anno. E sarai giornate da raccontarsi, e sfide per sostenersi. E sarai litigi, scontri, e telefoni muti. E sarai l'amore che si fa, per ritrovare la pace. E il fianco contro il quale raggomitolarsi quando avrò freddo. E sarai storia da raccontare ai nipoti, davanti al fuoco di un camino acceso. E sarai casa da arredare, e conti a fine mese da saldare. Sarai presente, e sarai futuro. Non sarai mai passato. E sarai timone e bussola, nelle tempeste. E specchio in cui guardarmi quando non riuscirò a vedermi. E sarai faro, e sarai luce, e sarai stelle che non cadono.
E sarai una promessa che giuro di mantenere. E sarai l'eternità a cui non credo.


Copyright Viola Editrice

lunedì 27 dicembre 2010

Qualche giorno fa, ero in un bar, con un'amica. Stavamo chiacchierando di cose futili, e leggere: il tizio che non aveva richiamato, gli auguri di Natale mancati, la capacità di scindere la mente dal corpo, ed imparare a fare sesso come gli uomini, senza coinvolgimenti emotivi, senza legami, senza rotture sentimentali.
Tuttavia, non ho potuto fare a meno di ascoltare la conversazione delle persone sedute al tavolo accanto. Una di loro, quasi gridando, diceva: "Certo che ci vuole un gran coraggio a togliersi la vita per una delusione d'amore. Era così giovane, povera ragazza ... " ..

Coraggio? Ci vuole coraggio a togliersi la vita per una delusione d'amore? ...

E il padre di famiglia che, ogni giorno, si alza alle cinque del mattino, bacia i suoi figli in silenzio e, senza mai lamentarsi, esce di casa per andare a lavoro, un lavoro ingrato, come quello del muratore, un lavoro sottopagato, faticoso, frustrante, e privo delle più elementari misure di sicurezza ... ecco, quel padre di famiglia è coraggioso, oppure non lo è?

E la madre di famiglia che, a cinquant'anni, va a fare le pulizie nella casa d'altri, senza poter curare la propria, per aiutare il marito ( il cui stipendio, da solo, non basta ), far quadrare i conti a fine mese, provare, e dico provare, ad assicurare un futuro, che sia degno di questo nome, ai propri figli ... ecco, quella madre di famiglia è coraggiosa, oppure non lo è?

E figli di quel padre, e di quella madre che, per pagarsi gli studi, e non gravare troppo sul bilancio familiare, si dividono tra corsi universitari e lavori di ogni sorta, dal cameriere alla segretaria, dall'animatore all'insegnante di ripetizioni, passando per il centralinista, fino ad arrivare alla maschera in teatro ... ecco, quei figli sono coraggiosi, oppure non lo sono?

E i bambini del reparto oncologico, che affrontano mali incurabili, e lo fanno col sorriso sulle labbra. Quei bambini desiderosi di vita, ma costretti in una stanza d'ospedale. Quei bambini che conoscono un mondo fatto solo di aghi, lacci emostatici, flebo e sale operatorie ... ecco, quei bambini sono coraggiosi, oppure non lo sono?

E i volontari della croce rossa, della protezione civile, dell'assistenza ai disabili e agli anziani, che dedicano la propria vita a quella degli altri ... ecco, quei volontari sono coraggiosi, oppure non lo sono?

Coraggioso è chi affronta la vita con i suoi infiniti inganni, e le sue pene. Coraggioso è chi si rialza ad ogni caduta, e prosegue il cammino. Coraggioso è chi si batte per un indeale, ed è disposto a morire per questo. Coraggioso è chi non teme la paura, ma nemmeno la sottovaluta. Coraggioso è colui che compie il suo dovere, ogni giorno, tutti i giorni. Piccoli, grandi eroi quotidiani.
Coraggioso è chi vive. Perché ci vuole più coraggio a vivere che a morire.

Ps: ci terrei, vivamente, a sottolineare una cosa. Dal mio pensiero, e dalle mie parole, fanno assolutamente eccezione i casi di eutanasia, che in Italia sono stati accompagnati da infinite polemiche. Quelle circostanze sono assai diverse dalle circostanze che hanno ispirato, e cui mi riferisco, nel post. Si tratta di persone che hanno vissuto con dignità, e dignità hanno voluto dare alla propria morte. Una scelta, a mio avviso, non soltanto coraggiosa ( visto che di coraggio stiamo parlando ), ma persino rispettosa della vita stessa, affinché resti tale, e non si trasformi in una mera, logorante, insensata agonia.

martedì 21 dicembre 2010

Carissimo Babbo Natale, quest'anno ..

... vorrei che il mio ginocchio destro la smettesse di fare "giacomo-giacomo", perché io la risonanza magnetica non la faccio!! Se sarò costretta ad entrare in quella spaventosa bara metallica, giuro che prendo in ostaggio i tuoi elfi, e ti ricatto!!

Vorrei che il Signor S. venisse sommerso da qualche centinaio di tonnellate di carbone. Vorrei che sbattesse l'alluce contro lo stipite della porta. Vorrei che perdesse le chiavi di casa, e restasse chiuso fuori proprio la notte della vigilia, mentre tutti sono dentro, al calduccio, a cenare, e nemmeno si ricordano della sua esistenza. Vorrei che una zoccola di due chili si infilasse nel suo letto, mentre dorme, e gli facesse prendere un colpo. Tuttavia, credo che di zoccole ne frequenti già parecchie, e poichè a Natale siamo tutti più buoni, questa possiamo anche rimandarla al 31 Dicembre.

Infine, vorrei innamorarmi. Perché, dopo cinque lunghi anni, single non è più bello, nè divertente. Single fa schifo!! Specie quando entri in un ristorante, e vedi tutte quelle coppiette che si tengono per mano, si sussurrano parole d'amore all'orecchio, e ti guardano come fossi la sfigata di turno. Dopo cinque lunghi anni, single rischia di farti diventare diabetica, e potenzialmente omicida. Perché, se qualcun'altro mi chiede: "Com'è possibile che una ragazza tanto bella ed intelligente non sia fidanzata?", io posso provare a spiegargli che, oggi giorno, trovare un uomo decente, che non abbia riposto le palle sull'albero ( confondendole con gli addobbi natalizi ), è un'impresa titanica. Oppure, posso puntargli una rivoltella alla tempia, ed evitare che, in futuro, faccia ancora domande stupide.
Ergo, vorrei una rivoltella.

Sul davanzale della mia finestra troverai latte e biscotti, come ogni anno. Ci sono anche delle candele accese che, si dice, dovrebbero guidare la fortuna in casa. Vedi di non dare fuoco alla barba.

Un cordialissimo saluto. Antonia.

Ps: Dimenticavo ... vorrei anche che Berlusconi si dimettesse. Ma capisco che tu possa fare solo doni, non miracoli.

venerdì 17 dicembre 2010

A.

Alla mia mamma. Perché, quando le ho chiesto: "Ho visto una bellissima sciarpetta blu. Potresti comprarmela?", lei mi ha regalato anche un paio di guanti neri, e un baschetto alla francese. Che con i riccioli scuri ci sta bene."Te lo meriti" - ha aggiunto - "per tutte le cose che non chiedi".

Al mio papà. "Ti ricordi di quando eravamo bambini, e ti toccava girare come una trottola impazzita, fra infiniti negozi, affinchè, sotto l'albero, trovassimo proprio il giocattolo in cui speravamo?" ...
Le sue ginocchia restano ancora il posto più comodo su cui sedersi.

A mio fratello. Che mi fa spazio nel suo letto, ad una piazza, quando di notte ho gl'incubi, e faccio fatica a riaddormentarmi.

Ai nonni. Che hanno sempre una storia da raccontarti.

Agli amici. Compagni di giochi, e di sorrisi spontanei. E levatacce mattutine, viaggi in treno, lezioni universitarie, notti trascorse tra quaderni, appunti, matite colorate ed evidenziatori profumati. E la gioia per un esame andato bene, e la rabbia per quel professore stronzo, che inneggia all'eguaglianza, e insegna il pregiudizio. E poi la colazione insieme, ed insieme le sbronze. Ci ho messo 24 anni a capire che il vino e l'alcol non vanno mischiati. Le risate sottovoce. Le canzoni strimpellate nei cortei. Il ricordo di un amore bambino. Le giornate vissute. Le giornate da vivere.

A zio che se n'è andato. A Marco che l'ha seguito. Troppi fiori in cielo, e troppe bestie qui sulla terra.

Alle cicatrici. Che ci ricordano dove siamo stati, ma non devono determinare dove andremo.

A chi sa essere felice per ciò che ha, e non per quello che vorrebbe avere.

A chi non mi ha voluta. E poi mi ha trasformata nel suo maggior rimpianto. A chi mi ha avuta, e non mi rimpiange affatto.


Al Principe Azzurro. Al Principe Giallo. Al Principe Verde. A quello rosso, rosa e fucsia. Un principe a pois. Uno a stelle e strisce. Un principe a quadretti.
Sii il Principe Azzurro di te stessa. Salvati da sola.

A chi c'è.
A chi avrebbe voluto esserci, ma non ha potuto.
A chi avrebbe potuto esserci, ma non ha voluto.
A chi è rimasto. Nonostante tutto.
A chi ha trovato il coraggio di scegliere. A chi sceglie di non scegliere.
A chi ha paura. A chi lotta. A chi resiste.
A chi ancora ci crede. A chi ci ride su.
A chi mette un piede dietro l'altro. Perché "i grandi viaggi si cominciano col muovere un passo".
A chi odia le ovvietà decise dagli altri, parafrasando Sepulveda.
A chi abbassa la testa solo per allacciarsi le scarpe.
A chi sa aspettare. A chi è stanco di aspettare.
A chi: "Se c'è qualcosa di speciale, sotto questo cielo, passerà di qui, prima o poi".
A chi chiede scusa. A chi perdona. A chi non sa perdonare. Perché Gesù Cristo diceva: "Porgi l'altra guancia", ma anche Lui sapeva di averne due soltanto.

A chi ha bisogno di credere che qualcosa di straordinario possa accadere.

A chi ama.

martedì 14 dicembre 2010

Riscrivendo l'art. 1 della Costituzione.


L'Italia è una Repubblica delle banane, ormai ampiamente filo-fascita, fondata sul calcio. La sovranità appartiene al Presidente del Consiglio dei venduti, che la esercita fottendo allegramente la Costituzione.


... cosa potevamo mai aspettarci da un Paese in cui i calciatori scioperano, le vallette aprono le cosce e diventano ministri, la meritocrazia fa a cazzotti con la corruzione, il baronaggio balla la maccarena, e chi denuncia la camorra viene accusato di fare propaganda alla stessa??


Il compromesso è nascituro bastardo dell'umana pochezza, quando scopa il bisogno e si fa portatrice di semi viziosi.

martedì 30 novembre 2010

Cos'è l'amore?


"L'amore è quando esci a mangiare, e dai un sacco di patatine a qualcuno senza volere che l'altro le dia a te." (Gianluca, 6 anni)

"Quando nonna aveva l'artrite e non poteva più mettersi lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva pure lui l'artrite. Questo è l'amore." (Rebecca, 8 anni)

"L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, e poi escono insieme per annusarsi." (Martina, 5 anni)

"L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria." (Carlo, 5 anni)

"L'amore è quando qualcuno ti fa male, e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere." (Susanna, 5 anni)

"L'amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi." (Tommaso, 4 anni)

"L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima, per assicurarsi che sia buono." (Daniele, 7 anni)

"L'amore è quando mamma da' a papà il pezzo più buono del pollo." (Elena, 5 anni)

"L'amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l'ho lasciato solo tutta la giornata." (Anna Maria, 4 anni)

"Non bisogna mai dire "Ti amo" se non è vero. Ma, se è vero, bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano." (Jessica, 8 anni)

giovedì 25 novembre 2010

Stranezze e Stronzate.


Una settimana fa, circa.

Mio padre: " Anto, ma non vuoi fidanzarti, andare a convivere ( ha detto proprio così. Convivere. Mio padre ha usato la parola con-vi-ve-re ), sposarti, un giorno? "
Io: " Certo papà. Sto solo cercando la persona giusta. Facendo un rapido calcolo, conto di trovarla in un'altra vita. Aspetto la reincarnazione .. " ..

Il cinismo l'ho ereditato da lui.


Domenica pomeriggio.

Una mia amica: " Anto, forse il tuo problema con gli uomini è che hai un carattere troppo forte .. "
Io: " Forse, il problema che gli uomini hanno con me, è che io ho un carattere .. " ..

L'amica è stata immediatamente declassata a "presunta conoscente".


Oggi.

Emilio Fede: " Un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi studenti. "

Così parlò uno dei lacchè di Berlusconi e la vergogna del giornalismo italiano. Insieme alla dignità, deve aver perso anche la capacità di distinguere ciò che è civile da ciò che non lo è.
E' proprio vero che la madre dei cretini è sempre incinta.

giovedì 11 novembre 2010

Buona notte.


A chi, questa notte, non riuscirà a dormire. A chi, invece, dormirà come un sasso.
A chi farà sogni d'oro. A chi vuole sogni fatti di latte, e di miele.
A chi conterà le pecore. A chi preferirà le stelle.
A chi canticchierà una ninna nanna. A chi l'uomo nero l'ha visto in faccia.
A chi: "Mamma mi racconti una favola?". A chi: " Le favole sono cose per adulti".
A chi farà l'amore. A chi abbraccerà il cuscino
A chi sceglierà il buio. A chi, invece, accenderà la luce.
A chi nel sonno troverà conforto. A chi vorrebbe fosse già domani.

mercoledì 3 novembre 2010

Oggi, vi racconto una storia.


Era un bel giorno, il giorno in cui sei nato.
I tuoi occhi si posavano sul Mondo per la prima volta. Occhi grandi, curiosi, dolcissimi.
Hai visto susseguirsi compleanni, e candeline. E, per ogni candelina, un desiderio da esprimere.

Ci sono stati i giochi. Le carezze dei nonni. Le risate con gli amici.
Ci sono stati giorni felici. Giorni per crescere. Giorni per vivere.
Ci sono stati giorni per sbagliare. E giorni per guardare avanti. Giorni di cose da imparare. Giorni di cose da non disprezzare.
Ci sono stati giorni in cui essere forte. Giorni in cui chiedere scusa. Giorni in cui fermarsi. Giorni in cui vincere.

Quando sei nato Tu, ho capito cosa volesse dire amare qualcuno di un amore forte, potente, prepotente. Un amore viscerale. Un amore imprescindibile. Un amore incommensurabile.
Quando sei nato Tu, ho capito cosa volesse dire amare qualcuno più di sè stessi.

" ... che tu possa avere il vento sempre in poppa. Il sole ti risplenda in viso. Il vento del destino ti faccia volare in alto, per danzare con le stelle " ...

Auguri fratellino mio ... Splendidi 18 anni.

martedì 26 ottobre 2010

Questa è la mia notte prima degli esami.


Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione.

Piero Calamandrei.



Sono le lacrime ed il sangue del popolo che hanno cementato i muri maestri della Costituzione italiana.

Piero Calamandrei.


Quando il diritto diventa poesia.

domenica 17 ottobre 2010

... se solo ti accorgessi di me.



Vorrei essere il tuo ultimo primo appuntamento. La ragione che ti spinge a cercare, per ore, la cravatta perfetta, la camicia perfetta, il profumo più bello.
Vorrei essere la mente con la quale ti confronti di giorno. La stessa con cui fai l'amore di notte.
Vorrei essere "il momento perfetto dell'attesa impaziente, che spesso è meglio del bacio stesso".
Vorrei essere un sereno inizio. Ed una fine non necessaria.

martedì 5 ottobre 2010

L'Amore vuole essere aspettato.

... vorrei sapere chi, chi l'ha inventata la stronzata del "quando meno te lo aspetti".
Quando meno te lo aspetti non succede un cazzo di niente.
Quando meno te lo aspetti non esiste.

C'è sempre qualcosa da aspettare.

Aspetti l'autobus, per andare all'università. E quando sei all'università, aspetti che passino in fretta le dannate ore di lezione.
Aspetti di essere grande abbastanza per prendere la patente.
Aspetti di trovare un lavoro. E poi aspetti di tornare a casa dal lavoro, per abbracciare i tuoi figli.
Aspetti il fine settimana, e una sana sbronza con gli amici.
Aspetti i saldi.
Aspetti lo stipendio.
Aspetti la prossima puntata dell'ennesimo telefilm che si interrompe sul più bello.
Aspetti di fare sei al super enalotto.
Aspetti che il Napoli vinca due a zero contro la Roma ( e non aspetti invano ).
Aspetti che la ruota giri.
Aspetti che si chiuda la porta, così che possa aprirsi il portone.
Aspetti che la giustizia faccia il suo corso ( e aspetti invano ).
Aspetti che passi la tristezza.
Aspetti che arrivi la gioia.
Aspetti l'Amore.

Non è vero che l'Amore arriva quando meno te lo aspetti. L' Amore arriva quando sei pronto ad accoglierlo, quando non hai bisogno di stare con nessuno per essere felice, quando sei in equilibrio con te stesso, in compagnia di te stesso, ed allora acquista assai più valore la persona con la quale decidi di condividere la tua vita.

Non siamo fatti per stare da soli. Siamo stati creati per essere in due. Siamo fragili frammenti di anima. Piccoli, microscopici pezzi di un antichissimo specchio che ci riflette solo per metà.

Aspettiamo l'incastro perfetto. E inganniamo l'attesa con infiniti incastri imperfetti.

C'è sempre qualcosa da aspettare.

mercoledì 29 settembre 2010

Momenti di buffa quotidianità.


Domenica pomeriggio.

Mia madre: " Anto, ma perchè non ti fidanzi? Non hai nessun ragazzo che ti corteggia?? "
Io: " No, mamma. Il problema è proprio questo. Ne ho fin troppi di ragazzi che mi corteggiano. E più loro mi corteggiano, più io imparo a conoscerli. Più li conosco, più mi accorgo di quanto stronzi sanno essere gli uomini ... e allora mi passa la voglia di fidanzarmi " ...


Lunedì pomeriggio.

Il bambino di otto anni, cui faccio il doposcuola: " Anto, cosa significa Coppia Aperta?? "
Io: " Ehmm ... ehmmmm ... significa che uno stronzo sta contemporaneamente con più stronze. O viceversa " ...


Stesso pomeriggio.

Stesso bambino: " Anto, ci sono certe signore che fanno la pancia senza essere sposate " ...
Io: " Saranno ingrassate O.o "


giovedì 23 settembre 2010



" E' forse chiedere troppo desiderare un uomo decente?
Non sto parlando di un neurochirurgo esageratamente bello, sensibile, fedele, ben dotato, ricco e generoso. Mi accontenterei di uno che quando dice "ti chiamo" lo faccia entro l'anno. Uno che non si faccia venire un'ischemia quando deve pagare il conto, che non sia sposato, alcolista, ladro, bipolare o bugiardo patologico ..."

Da "S.o.s amore", di Federica Bosco.


Cercherò sulle pagine gialle, alla voce "Apprendista stregone".

sabato 11 settembre 2010

Certe cose non tornano più.


Pomeriggi di sole, e di stanze fuori dal Mondo. Crostate alla frutta, e crema pasticcera. Bello l'aroma di limone.
Pomeriggi di tramonti spettacolari su improbabili scenari cittadini. Perchè la bellezza è un miracolo. Cresce e si rivela nell'attimo.
Pomeriggi di canzoni accennate, motivetti fischiettati, pizze al taglio, birra ghiacchiata.
E poi le pareti colorate, le stampe londinesi, la foccaccia, la cocacola light, i sottobicchieri. Il sottobicchiere.
Pomeriggi che sanno di acqua salata. E di ville sul mare. Gelato alla stracciatella. E gioie rubate.
Pomeriggi che non ritorneranno.
Pomeriggi vissuti.

giovedì 2 settembre 2010

Pensieri settembrini.

Voglio il freddo.
E i maglioncini di filo. Colorati.

Voglio la cioccolata calda. E l'amore sotto le coperte.

Voglio un buon libro. Una tazza di caffè nero bollente.
La cenere di un camino.
Voglio "il silenzio delle cose vere in un Mondo difficile".


- "Vuoi l'inverno?"
- "Si".
- "Posso far parte del tuo inverno?"
- " ... se vuoi".

Momenti di involontaria poesia.


Ho visto gente rinunciare all'altra metà della mela, ed accontentarsi di uno spicchio. Io, voglio un Amore che sia all'altezza dei miei sogni.

venerdì 2 luglio 2010


... da piccola, ero una bambina atipica. E, crescendo, sono diventata una donna atipica. O almeno mi piace pensarlo.

Adoravo Ariel, la sirenetta, ma speravo fosse Eric a diventare un mezzo-pesce, invece di vedere lei trasformata in una banalissima bipede umana.
Tifavo per la strega di Biancaneve, ed i nanetti che
picconavano in miniera mi insegnavano quel concetto di proletariato che poi, anni dopo, ho compreso davvero.
Pregavo che Cenerentola si spaccasse le gambe, correndo giù per le scale. E che la Bestia mangiasse a morsi Bella.
Purtroppo mi sono dovuta arrendere allo stucchevole romanticismo di quella buffa utopia che chiamano "lieto fine". Così mamma mi metteva il valium nella bottiglina, invece del latte, e mi cantava "Bella ciao", invece della ninna nanna.
Poi, per fortuna, è arrivato Tim Burton. Ed allora, finalmente, sono rinata.

domenica 20 giugno 2010

Da capo è la mia storia.


" Quando il Mondo che volevi migliore, ti sorrise col suo ghigno peggiore. Quando vedo crollare quello in cui credo. Poi mi sollevo. Riparto da zero. E so che ogni cosa la devo alle palle quadre di mio padre. Al suo sudore. Al sorriso di mia madre. Al viso di ogni nonno che proietta amore. A mio fratello piccolo, ora più alto di me. E nonna mi protegge sulla stella più bella che c'è. E ... Ai miei amici esauriti. Alle notti felici di vizi proibiti. Realizzi che lo stile è quando siamo uniti. Solo quando stiamo assieme la sturia è vivibile. Passa parola ad ogni persona visibile. Tutto possibile. Per chi non si arrende. E difende il sogno che ha. Mentre il sole che scende saluterà ".
( Articolo 31, Gente che spera )



C'è sempre un pò di verità dietro ogni " stavo scherzando ". Un pò di curiosità dietro ogni " stavo solo immaginando ". Un pò di conoscenza dietro ogni " non saprei " . Un pò di emozione dietro ogni " non mi importa ".


giovedì 20 maggio 2010


Questa notte non voglio dormire. Questa notte voglio sentire.
Voglio sentire di fate e di ombre. Voglio sbirciare sorrisi allo specchio.
Voglio contare le stelle che avverano i sogni. Voglio cantare un miracolo che sappia di vero. Voglio un pupazzo di pasta di sale. La solitudine di una giornata di sole. Di-pode e cuffiette, che ti tengono lontana dal Mondo, quando niente ti tocca e tutto ti ferisce.
Voglio mura di cinta che facciano da parametro interposto tra me e la Vita.
Voglio un abbraccio di carta. Uno spicchio di amore. Un bacio, che sia un colpo di scena.

venerdì 23 aprile 2010

Donne in rinascita.


Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice : è finita.
No. Finita mai, per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

E non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte, o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te. Implacabile arbitro di te stessa. Che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno. E questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di Te, che hai paura anche solo a dormirci con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perchè hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio : se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca : c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così, ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre : "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima, ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perchè non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui. E so che c'è stato un momento in cui hai guardato giù, e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta : nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi. E hai pianto.

Dio, quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così,improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perchè l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perchè faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco. E' qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perchè una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la nuova te.
Perchè ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di sè stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura ricostruire sè stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" , con una gonna a fiori, o con un fresco ricciolo biondo.
Perchè tutti devono capire, e vedere : "Attenti, il cantiere è aperto. Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra,e per sè stessa.
E' la primavera a Novembre.
Quando meno te l'aspetti ...

( Jack Folla )

martedì 6 aprile 2010

Mezzo secolo.


" ... e un figlio ama sempre un padre ma lo fa
mentre lo giudica e quasi mai perdona
... finchè gli scopre il segno di una lacrima
e per la prima volta vede una persona
... e dentro un pò di un altro uomo. "


Tanti Auguri Papà.

mercoledì 24 marzo 2010

Luci.All'alba.


Il primo mattino ha il profumo delle possibilità.

Sa di sbadigli,inzuppati nel caffè.

E' come una moviola.Lenta,e silenziosa.Arrugginita quanto basta.
Il ronzio di un grammofono d'ottone,che suona una musica fantasma.

E' pausa,e sospensione.

E' come molleggiare piano,sul materasso della nonna,che sa di lavanda e pastaalforno.

E' il dondolio armonioso di un'altalena bianca.
Nastro d'oro,e boccoli di cioccolato.

E' la matita cui faccio la punta.Il giornale fresco di stampa.Il castello di carte,un attimo prima di cadere.

E' quanto vorrei che fosse,prima di scoprire ciò che sarà davvero.



Copyright Viola Editrice

giovedì 21 gennaio 2010

Prima che diventasse mio padre.


"Mio padre.

Volevo ritrovarlo : tutti i suoi pensieri,tutti i mobili che avevo venduto.

Volevo riordinare gli armadi,svuotare nuovamente i cassetti,passare ancora una volta tutto in rassegna;ripercorrere gli stessi sentieri,dormire nelle stesse stanze,riuscire in qualche modo a cogliere qualche traccia di lui.

Volevo vedere il suo volto,il suo volto quando ero nata.Il giovane uomo che era stato".

Romesh Gunesekera


sabato 2 gennaio 2010


"Senti,so che è difficile credere alle persone che ti dicono "so cosa provi",ma io so davvero che cosa provi.

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Sto cercando di dire che capisco com'è sentirsi piccoli e insignificanti,quant'è umanamente possibile,e come può far male in punti che neanche sapevi di avere dentro di te.E non importa quante volte cambi taglio di capelli,o in quante palestre ti iscrivi,o quanti bicchieri di chardonnay bevi con le amiche : vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio,e chiedendoti dove hai sbagliato,come hai fatto a non capire.E come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento.Ti capita anche di convincerti che lui capirà cosa ha perso e busserà alla tua porta.E dopo tutto questo,per quanto a lungo la storia possa durare,vai in un posto lontano e conosci persone che ti fanno sentire di nuovo viva,e finalmente i pezzettini della tua anima si rimettono insieme,e tutta quella confusione,tutti gli anni della tua vita che hai sprecato ... alla fine,come per incanto,svaniscono."


Dal Film : L'amore non va in vacanza.