sabato 27 giugno 2009


Aspetto l'alba con gli occhi aperti.Che il sonno non arriva,e il soffitto mi pare,improvvisamente,un soggetto assai interessante da osservare.Forse che sul nulla di una parete bianca ci fai danzare buffe proiezioni altrimenti stipate,strette strette,negli anfratti polverosi della mente umana.
Le vedo infilarsi tutù e scarpette.Le vesto di giallo,che il rosa non mi piace,e quelle calcano austere il palcoscenico improvvisato.Delicate ballerine di un carillon immaginario.
Intorno a me,soltanto gente che pare sappia esattamente cosa fare della propria Vita.
Bravi progettisti.O soltanto abili truffatori.

C'è chi si sposa.Ma prima salda i conti col Passato.Che a ripulirsi la coscienza basta poco.

C'è chi si laurea.E mi chiede di aiutarlo con la tesi.Perchè di me si fida,del mio giudizio anche,e mi chiama a notte fonda per farmelo sapere.Che domani è troppo tardi.Meglio adesso.

C'è chi parte per un lungo viaggio.Che ha il sapore della Vita e dell'Amore.E il Futuro lo costruisci un pezzo per volta,un passo dopo l'altro.

C'è chi ha vinto un master in America.E non sta più nella pelle dall'eccitazione.Che il Destino chiama.E la Felicità non aspetta.

Io invece resto.E cammino all'indietro.Che a realizzare un sogno ci vuole coraggio.E allora qualche volta diciamo a noi stessi che quel sogno lì era impossibile,che era inutile provarci,tanto non ce l'avremmo fatta comunque.Meglio sognare un sogno più accessibile.Che non ci farà perdenti.E tanto basta.

Ma un sogno accessibile,è poi un vero sogno?

mercoledì 17 giugno 2009

Avevamo ricordi.


La figlia della gelataia ha un vestitino verde e i codini colorati.La figlia della gelataia ha il musetto sporco di nutella e la lecca via con la lingua.La figlia della gelataia gioca a fare la grande,e non sa che noi l'abbiamo vista crescere.
Lì,sul corso,avevamo tredic'anni e facevamo quelli che della vita avevano capito tutto ma non potevano rivelare nulla.Nei vincoli bui,infrattati e nascosti,scoprivamo l'amore per la prima volta.Celavamo il dolore delle vergini delusioni cocenti sotto il trucco sbavato e pacchiano,che avrebbe dovuto renderci donne,e invece ci faceva bambine.
Sui Liberty a sfidare la sorte,che ce la faccio ad infilarmi tra quelle due auto,e il casco non me lo metto.
Avevamo tredic'anni e la morte ci appariva lontana.

Nelle tasche i sogni mischiate alle lire.Il portachiavi che ti ha regalato lui,per quel mesiversario che non ricordi quando e non ricordi dove.E magari non ricordi chi.Ma chiunque sia ti ha tradita,ha preferito l'altra,quella lì,quella bionda.E così,per la prima ( ma non ultima ) volta,ti scopri a desiderare di essere diversa,di essere un'altra,di essere l'altra.
Avevamo tredic'anni.Ma una cosa la sapevamo con certezza : Non si può scegliere un sogno.Non si può scegliere.

Gli adulti,invece,lo avevano dimenticato.

lunedì 15 giugno 2009

Oggi.Vi racconto una storia.


"Una mamma ed un bambino stanno camminando sulla spiaggia.Ad un certo punto il bambino chiede : "Come si fa a mantenere un Amore?"
La mamma guarda il figlio,poi gli risponde : "Raccogli un pò di sabbia e stringi il pugno ... "
Il bambino stringe il pugno,ma si accorge che più stringe più la sabbia sembra scappare via dalle dita."Mamma,ma la sabbia scappa!!"
"Lo so.Ora tieni la mano completamente aperta",gli risponde.
Il bambino ubbidisce,ma una folata di vento porta via la sabbia rimanente.
"Anche così non riesco a tenerla".
La mamma,sorridendo,gli dice : "Adesso raccogline un altro pò e tienila nella mano aperta come fosse un cucchiaio ... abbastanza chiusa per custodirla e abbastanza aperta per la libertà".
Il bambino riprova,e la sabbia,protetta,non fugge via dalla mano.
"Ecco come far durare un Amore"."

giovedì 11 giugno 2009


Io da piccola sapevo cosa volevo fare da grande.Io da piccola volevo fare tre cose :
1 - Diventare una giornalista capace ed intellettualmente onesta.
2 - Scrivere un libro.
3- Tentare il concorso diplomatico.

Ora che sono grande non me lo ricordo più cosa volevo fare da piccola.Ora che sono grande mi pare che la me-bambina avesse idee più chiare,e fosse assai più saggia,della me-adulta.Ora che sono grande mi pare che certi sogni siano rimasti piccoli.
E' un pò come saperli abbandonati dentro un vecchio baule che sa di polvere e di incoscienza.

Ora che sono grande mi pare di arrancare nel futuro che volevo da piccola.
Ora che sono grande mi sento un peso stagnante,immobile,troppo faticoso da portare per la mia famiglia.
Ora che sono grande mi pare che più grandi ancora siano diventati quei muri che piccola non avrei certo potuto scavalcare.
Ora che sono grande dico agli altri di lottare per un ideale,per un obiettivo,per un traguardo.Ma intanto i miei di traguardi li faccio a pezzi e li calpesto.

Ora che sono grande me li sono scordati i sogni che avevo da piccola.
Ora che sono grande mi chiedo quanto grande davvero io sia diventata.

sabato 6 giugno 2009


Oggi.Studio diritto pubblico.E allora andare a votare mi fa ancora più schifo.Perchè si fa più forte,e dolorosamente chiara,la consapevolezza di quanti,di quei diritti giudicati inviolabili e fondamentali dal lontano 1948,siano invece calpestati ogni giorno.Ogni giorno stuprati,villipesi,presi a calci.
Dalla democrazia,che sembra essere diventata una parolaccia,al diritto al lavoro ... che invece è diventato una barzelletta.
Quello che preferisco in assoluto è l'articolo 21 della Costituzione,che recita così : "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero,con la parola,lo scritto,e ogni mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".

Scommetto che anche voi,come me,state ridendo ... o magari piangendo.E ci starebbe tutto eh.Perchè anche voi,o almeno alcuni di voi,staranno pensando che il nostro (?) Premier la Costituzione di sicuro non la conosce.Forse è convinto che sia qualcosa che si mangia,o si beve,o comunque si ingoia.

Io non lo voglio parlare il politichese,non ne sono capace.Ma mi viene in mente quella bella frase di Piero Calamandrei,che dice : "Sono le lacrime,ed il sangue del popolo,che hanno cementato i muri maestri della Costituzione italiana".
Povero cristo.Si starà rivoltando nella tomba.

Ora mi vesto.E vado a votare.Perchè è un mio diritto.E almeno questo voglio difenderlo.O tentare di farlo.
Quanto al dovere civico,cui inneggiano alcune pubblicità ... fanculo.Io non mi sento in dovere verso nessuno all'infuori di me stessa.

martedì 2 giugno 2009


Oggi.Ho capito.Che amo la pioggia.
Perchè lava via i mali del Mondo.
I peccati della carne.
Le aberrazioni dell'anima.
Macchie,indelebili e rosse,sulle tele del Passato.
Incognite ombre sul Futuro.

E mi pare di poter passare nello spazio vuoto tra una goccia e l'altra.Come se fosse possibile non bagnarsi.Come se io non ne avessi bisogno.

Picchia forte.Sull'asfalto nudo,e nero.Sul puzzo dei piedi che ogni giorno lo calpestano.Correndo,affannando,boccheggiando.Per arrivare in fretta.Per arrivare primi.

Picchia forte.Sui tetti rossi delle case di paese.Che la Mulino Bianco saprebbe di averci venduto favole di sale e stronzate da fintà virtù.

Picchia forte.Contro i vetri delle finestre.Che ci appiccichi il naso.E resta l'alone.E ti pare di tornare bambino.Quando fremevi per uscire di casa,a giocare in cortile.Che quello ti deve la rivincita.E tu sei uno che i conti li pareggia.Ma ti tocca restare chiuso in camera,a fare i pensierini.Che poi la maestra si incazza.E la mamma pure.

Oggi,invece,ci studi diritto pubblico chiuso in casa.Che il prossimo esame si avvicina.E già non ci dormi la notte.E bestemmi tutto quanto il calendario,che pure stavolta ti sei ridotto all'ultimo.E allora ti mancano i pensierini.