mercoledì 30 dicembre 2009

Dedicato a ...



" ... a chi non sono mai piaciuta,a chi non ho incontrato".

" ... ai dimenticati,ai playboy finiti".

" ... a chi si guarda nello specchio,e da tempo non si vede più".

" ... a chi ha lavorato,a chi è stato troppo solo".

" ... a chi ha cercato la maniera,e non l'ha trovata mai".

" ... alla faccia che ho stasera,dedicato a chi ha paura,a chi sta nei guai".

" ... dedicato ai cattivi,che poi cattivi non sono mai".

" ... per chi ti vuole una volta sola,e poi non ti cerca più".

" ... dedicato a chi capisce quando il gioco finisce,e non si butta giù".

" ... ai miei pensieri,a come ero ieri,e anche per me".


Il passo del tempo lascia l'orma di ogni ieri.Quello dell'uomo la traccia dei propri pensieri.



Come mi è stato gentilmente chiesto, e come è giusto che sia, aggiungo una correzione e precisazione a questo post. La frase "Il passo del tempo lascia l'orma di ogni ieri. Quello dell'uomo la traccia dei propri pensieri" è di Emmanuele Bonnes, ed è tratta dal suo romanzo: "Io ... e ancora io ... La vita di tutti nella vita di uno", vincitore nel 2006 dell'XI edizione del premio "L'incontro".

martedì 15 dicembre 2009

Nemmeno la morte è meritocratica!!


13 Dicembre 2009.I giornali titolavano così:

"Incidente stradale sull'Asse mediano.Morto 29enne napoletano allo svicolo Lago Patria".

Già.29 anni.Vissuti come un treno.Un treno in corsa."Senza fermate ne confini,sono orizzonti neanche troppo lontani" ...

Ti ho conosciuto il 17 Dicembre dello scorso anno.Pioveva.Ci siamo riparati sotto lo stesso ombrello.Io con addosso un cappotto di tre misure più grandi.Tu che cercavi di non farmi bagnare,ed intanto,ti si leggevano in faccia i segni di un dolore recente,di quelli che uno non si aspetta,perchè sa di non meritarli.

"Hai gli occhi buoni",ti ho detto.Ed avevo ragione.

E' nata un pò per gioco,un pò per caso.Con una tartaruga di peluche a fare da testimone.E la scusa di una cioccolata calda da bere insieme."Se non accetti di uscire con me,finisce che sta cioccolata diventa un gelato",mi hai detto.Da allora sono diventata la "viperetta al cioccolato".

Ci siamo amati,e odiati,senza sconti,ma a mezza bocca.Incapaci di pronunciare verità troppo grandi,e inaspettate.Non era il momento.Non era il Tempo.E lo sapevamo.Ma ci abbiamo provato comunque.

Il chiarimento definitivo è arrivato poco meno di due settimane fa.Ci siamo riappacificati col cuore,oltre che con la mente.Sembra quasi che volessi sistemare le cose prima di andartene.

Sabato notte.Un tamponamento violento sulla statale 162.La tua macchina non è rimasta coinvolta.Ma tu sei voluto intervenire lo stesso,per assicurarti che non ci fossero feriti,ed offrire il tuo aiuto se necessario.Quell'auto ... non ti ha visto.E ti ha travolto."L'hanno trovato perchè l'hanno cercato".Così mi ha detto Alessandro,ieri,al telefono.
Tipico tuo Marco.Morire per aiutare gli altri.C'era da aspettarselo.

Qui tutti dicono che sei un eroe.E forse è vero.Ma io preferisco ricordare l'uomo,e le sue passioni.Quella verità di fondo che ti rendeva autentico nelle scelte,e forte nelle umane debolezze.

La mattina del 6 Aprile,mi hai chiamata : "Parto per l'Abruzzo,con la Croce Rossa.C'è bisogno di me".L'altruismo ti riempiva le mani,non soltanto la bocca.E con quelle stesse mani,hai salvato vite ed estratto corpi martoriati dalle macerie di un mondo crollato.
Giorni dopo,al telefono,piangevi."Non vedo l'ora di tornare a casa e abbracciare mio padre.Cose del genere non dovrebbero accadere".Così mi hai detto.E hai fatto piangere anche me.

Ma il Destino segue logiche sconosciute.E tra quelle macerie che sapevano di morte,hai incontrato l'Amore,e la serenità che un anno prima ti era stata strappata via con la forza.Eri finalmente felice.Così raccontavi agli amici.Ed io lo ero per te.

Ora ti vedo giocare a poker con Dio.E cantare a squarcia gola quella canzone che fa : "Ma il cielo è seeeeeempre più bluuuu!!".
Ricordati di rischiare,anche se hai soltanto una doppia coppia.Che la Vita è un bluff.E adesso l'abbiamo capito tutti.

Un tuo amico ti ha scritto : "Ti ho conosciuto mentre facevi il giudice dello sport più bello del Mondo,te ne sei andato cercando di arbitrare e ordinare anche l'ultima partita.Quella della strada.Della civiltà.Ma purtroppo la sregolatezza dell'ennesimo invasore di campo ti ha portato via ... Addio Marco".

Io non ci riesco.A dirti Addio.E quindi non lo farò.Ti saluto,come si saluta un amico che sai di rincontrare il giorno dopo,nell'unico modo che conosco davvero : scrivendoti.E il pensiero dal quale mi lascio cullare è il ricordo della tua voce quando mi hai detto : "Tu credi di essere un pollo,e non capisci,invece,di essere un'aquila".

Un'aquila.Ecco cosa sei adesso.Un'aquila.Non un angelo,come tutti continuano a ripetere.No.Un'aquila.Fiera.Altezzosa.Libera.Perchè la Libertà ce l'avevi nel sangue,sotto la pelle,nelle vene.

Qualunque sia il tuo cielo adesso,spiega le ali e vola alto.

Ti prometto che,d'ora in avanti,lo farò anch'io.

E' in certi sguardi che si vede l'infinito ... no?

Ti voglio bene.Con tutto il mio cuore.



martedì 8 dicembre 2009

Leggendo ...


"E' bella di notte la città.C'è pericolo ma pure libertà.Ci girano quelli senza sonno,gli artisti,gli assassini,i giocatori,stanno aperte le osterie,le friggitorie,i caffè.Ci si saluta,ci si conosce,tra quelli che campano di notte.Le persone si perdonano i vizi.La luce del giorno accusa,lo scuro della notte dà l'assoluzione.Escono i trasformati,uomini vestiti da donna,perchè così gli dice la natura e nessuno li scoccia.Nessuno chiede conto di notte.Escono gli storpi,i ciechi,gli zoppi,che di giorno vengono respinti.E' una tasca rivoltata,la notte nella città.Escono pure i cani,quelli senza casa.Aspettano la notte per cercare gli avanzi,quanti cani riescono a campare senza nessuno.Di notte la città è un paese civile."

Erri De Luca.Il giorno prima della felicità.