domenica 20 giugno 2010
Da capo è la mia storia.
" Quando il Mondo che volevi migliore, ti sorrise col suo ghigno peggiore. Quando vedo crollare quello in cui credo. Poi mi sollevo. Riparto da zero. E so che ogni cosa la devo alle palle quadre di mio padre. Al suo sudore. Al sorriso di mia madre. Al viso di ogni nonno che proietta amore. A mio fratello piccolo, ora più alto di me. E nonna mi protegge sulla stella più bella che c'è. E ... Ai miei amici esauriti. Alle notti felici di vizi proibiti. Realizzi che lo stile è quando siamo uniti. Solo quando stiamo assieme la sturia è vivibile. Passa parola ad ogni persona visibile. Tutto possibile. Per chi non si arrende. E difende il sogno che ha. Mentre il sole che scende saluterà ".
( Articolo 31, Gente che spera )
C'è sempre un pò di verità dietro ogni " stavo scherzando ". Un pò di curiosità dietro ogni " stavo solo immaginando ". Un pò di conoscenza dietro ogni " non saprei " . Un pò di emozione dietro ogni " non mi importa ".
giovedì 20 maggio 2010
Questa notte non voglio dormire. Questa notte voglio sentire.
Voglio sentire di fate e di ombre. Voglio sbirciare sorrisi allo specchio.
Voglio contare le stelle che avverano i sogni. Voglio cantare un miracolo che sappia di vero. Voglio un pupazzo di pasta di sale. La solitudine di una giornata di sole. Di-pode e cuffiette, che ti tengono lontana dal Mondo, quando niente ti tocca e tutto ti ferisce.
Voglio mura di cinta che facciano da parametro interposto tra me e la Vita.
Voglio un abbraccio di carta. Uno spicchio di amore. Un bacio, che sia un colpo di scena.
venerdì 23 aprile 2010
Donne in rinascita.
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice : è finita.
No. Finita mai, per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
E non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte, o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te. Implacabile arbitro di te stessa. Che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno. E questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di Te, che hai paura anche solo a dormirci con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perchè hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio : se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca : c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così, ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre : "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima, ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perchè non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui. E so che c'è stato un momento in cui hai guardato giù, e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta : nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi. E hai pianto.
Dio, quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così,improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perchè l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perchè faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco. E' qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perchè una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la nuova te.
Perchè ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di sè stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura ricostruire sè stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" , con una gonna a fiori, o con un fresco ricciolo biondo.
Perchè tutti devono capire, e vedere : "Attenti, il cantiere è aperto. Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra,e per sè stessa.
E' la primavera a Novembre.
Quando meno te l'aspetti ...
( Jack Folla )
martedì 6 aprile 2010
Mezzo secolo.
" ... e un figlio ama sempre un padre ma lo fa
mentre lo giudica e quasi mai perdona
... finchè gli scopre il segno di una lacrima
e per la prima volta vede una persona
... e dentro un pò di un altro uomo. "
Tanti Auguri Papà.
mercoledì 24 marzo 2010
Luci.All'alba.
Il primo mattino ha il profumo delle possibilità.
Sa di sbadigli,inzuppati nel caffè.
E' come una moviola.Lenta,e silenziosa.Arrugginita quanto basta.
Il ronzio di un grammofono d'ottone,che suona una musica fantasma.
E' pausa,e sospensione.
E' come molleggiare piano,sul materasso della nonna,che sa di lavanda e pastaalforno.
E' il dondolio armonioso di un'altalena bianca.
Nastro d'oro,e boccoli di cioccolato.
E' la matita cui faccio la punta.Il giornale fresco di stampa.Il castello di carte,un attimo prima di cadere.
E' quanto vorrei che fosse,prima di scoprire ciò che sarà davvero.
Copyright Viola Editrice
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