Una domenica di inizio estate. Una domenica un po' sbadata, un po' arruffata, come un gatto sornione che si stiracchia, stanco e desideroso di coccole, lungo la linea di mezzeria. A metà tra la seducente freschezza dell'ombra, ed il calore lucente del sole.
Qualcuno che abita ad un tiro di schioppo da casa tua. Che a pensarci nemmeno ci credi. Fa tanto telefilm americano. Una pausa studio che sa di molte cose. Un po' troppe per poterle raccontare tutte, in una volta sola. Profumi ed abbracci sempre uguali a sé stessi. Esattamente come ricordavi che fossero, tanti anni fa. Certe volte, Il Tempo non passa. Certe volte, il Tempo è un concetto relativo.
Acchiappasogni - come pipistrelli diurni lungo il soffitto - che di sogni ne acchiappano pochi. Lenzuola che ammiccano all'estate, si vestono di righe orizzontali bordate d'azzurro, come il più ossequioso dei mozzi, e si lasciano sferzare dal vento. Quel vento che, nella bella stagione, ha un odore tutto suo, inconfondibile. Arriva dal balcone semichiuso. Si insinua dispettoso, come un ospite che non aveva l'invito, ma ci prova comunque, e si imbuca alla festa. Lo sa anche Lui che le regole sono fatte per essere infrante.
Libri dati in prestito, con l'impegno di trattarli bene. Che i libri lo sanno se non li ami. Lo capiscono. E poi si vendicano.
Pranzi improvvisati, con una scusa un po' banale, nel silenzio perfetto di una perfetta serenità. Che sbagli a cercarla lontano. La serenità è discreta, e silenziosa, e sa stare nel palmo di una mano. Persino in una mano piccola, come la mia.
Una passeggiata col cane, alle tre del pomeriggio. Che non sai se sei più contenta tu, lui, o il cane. Forse siete contenti tutti, per una volta. E non ci vorrebbe il mare, no. Perché ci vuole sempre qualcos'altro per essere felici?
E mi riaccompagni a casa a piedi. A piedi. Senza la frenesia insopportabile delle auto. In perfetta sintonia con il ritmo di una giornata che ha fatto della calma il suo vessillo inattaccabile. Persino la città sembra voler fare la sua parte. Se ne sta zitta zitta. Ammutolisce al nostro passaggio.
Ci si saluta con un sorriso, un sorriso che ha il sapore delle cose vere in un mondo difficile, ed ognuno torna ai suoi impegni. Che la vita chiama, e se le cose belle durassero in eterno non sapremmo apprezzarne la magnificenza.
E va bene così. Senza parole.
10 commenti:
entusiasta del tuo pezzo, che è poesia chè vita. spero che la vita ci regali un'altra pagina di questa storia
La felicità sta dentro di noi e spesso anche molto vicino a noi. é fatta di piccole cose, gesti, parole che le persona in questo millennio non sanno piu dare, è fatta di passeggiate, riflessioni e pomeriggi domenicali che passano sereni. La felicità è ciò che ognuno di noi merita.
ti adoro sempre
Blue
www.aspassoconblue.com
Che bella giornata... ha il gusto della semplicità e della felicità... sono proprio felice che tu sia riuscita ad assaporare questi momenti... il post è bellissimo!!
un abbraccio
lasciando perdere le prostrazioni in sile egiziano verso te che sei una specie di dea ...
non riesco a trovarti su fb ò.ò
prova a cercarmi tu alessandra di giovanni !
Attimi che non chiedono altro che essere vissuti. Cosi semplicemente.
Le cose più semplici sono le più belle. Quelle che lasciano profumo di buono e tanta tenerezza.
Le cose belle, se brevi, più belle. Le cose brutte, se brevi, non tanto brutte.
Buona estate (comincia bene).
A volte cerchiamo cose enormi, senza accorgerci che la grandezza quasi sempre sta nella semplicità.
Bello leggerti rilassata.
Bravissima.
ciao!ho dato uno sguardo al tuo blog...le tue parole lasciano il segno.a presto!
lovely blog :)
ciao!!! Che bel post, scrivi benissimo!!!
Ti seguo e spero ricambierai!
xoxo
roberta
sweetpinkmacaron.blogspot.com
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