venerdì 13 maggio 2011

Né vincitori né vinti

Le donne forti camminano dritte, lungo l'asfalto della vita. Sono donne difficili. Sono donne che non si accontentano più. Hanno il sole negli occhi, e qualche relitto di troppo nel cuore. Eppure, non si stancano di sfidare l'incertezza del mare.
Vivono di sogni mischiati al cemento. E capita che non sappiano più distinguere gli uni dall'altro.
Danzano scalze. Un po' zingare, un po' selvagge. Eternamente bambine, sotto le ciglia vestite di rimmel, e le labbra rosso rubino.
E' la mente a partorire il loro erotismo che, lento, si annida nel cuore. E poi, sinuoso, si traduce sul corpo. Il loro fare l'amore, è un fare l'amore complesso. Per questo, quando prendi una donna, non ne prendi un pezzo soltanto. Ne sposi l'armoniosa, assoluta, totalità.
Le donne forti spogliano l'anima, la vestono di magnifico nulla, la dividono in parti, piccolissime parti, e ne mettono una in ogni cosa che fanno. Tutto quello che toccano diventa magia.
La loro vita è una corsa ad ostacoli, senza podio e senza medaglie. Si portano addosso i fallimenti, e le sconfitte, con innata eleganza, e dignità sofferta. Come un tassello di vita che, malgrado il dolore, non baratterebbero mai. Perché sono ciò che sono. E non lo rinnegano.
Le donne forti non smettono di cercare qualcuno per cui valga la pena tornare ad amare. Perché le donne forti tornano ad amare una volta ancora, una volta in più, una di troppo. Anche dopo aver giurato a sé stesse che mai più lo avrebbero fatto.

Le donne forti fanno paura. Ma sono le sole per cui valga lo sforzo.

Copyright Viola Editrice

13 commenti:

EMMA ha detto...

peccato che le donne forti spaventino un po'...!

Ady ha detto...

splendido, scritto ovviamente da una donna forte!

Aleja B. ha detto...

spesso si mischia il punto in cui finisce la prosa e comincia la poesia quando scrivi ... ed è meraviglioso :)

Carrie ha detto...

Le donne forti sono la conquista di una personalità per cui pian piano tante grandi donne della storia hanno lottato e oggi la libertà,l'indipendenza,il coraggio e la capacita' di tenere testa agli uomini nei posti di lavoro che un tempo erano solo di loro "competenza" e' un successo per tutte coloro che si sentono vestite di questi incarichi. Eppure nella storia le grandi donne hanno saputo preservare la sensibilità e quella dolcezza d'animo che sempre ci distinguerà dal genere maschile. Abbiamo solo aggiunto una corazza a un cuore che negli anni non e' mai cambiato e che ogni donna ha usato ognuna a proprio modo sempre e solo per amare. Gli uomini sono spaventati perché si fermano a guardare quella corazza di cui hanno paura e non vanno oltre,non scoprono la donna di un tempo nascosta dietro quella corazza.
Hai scritto un post bellissimo...buona serata

mari ha detto...

Stavo aspettando il tuo racconto..

Eleanor ha detto...

"L'uomo più forte è spesso l'uomo più solo".
Io comunque a vollte ci penso ancora, che era meglio nascere papera!

Eva ha detto...

Bellissimo.
Elitario, perchè non tutte siamo così.

Francescast.84 ha detto...

wow ... bella l'immagine che dai delle donne di oggi, nel bene e nel male, anche se secondo me, in realtà alcune mascherano la loro debolezza con l'aggressività, di conseguenza sembrano forti, ma in realtà non lo sono :)
Buon sabato

Blue G. ha detto...

Cara Antonia,

ancora una volta mi sento presa in mezzo in queste parole che scrivi...le donne forti portano dentro di sè relitti (abbandoni) ma non avranno mai e poi mai paura del mare... adesso ti stupisco... la mia tesi si chiama...

"Il relitto dentro di noi.".. come la vedi..pertinente..? arte, storia, letteratura e psicologia nell'immagine esterna e interna del relitto spiaggiato....

Dunque il relitto è la dimensione del rimosso sia dell’individuo biologico che lascia tracce e testimonianze sulla soglia dell’esistenza individuale, sia di una collettività che non può dimenticare di vivere in un paesaggio solo apparentemente storico e geografico, meridiani e paralleli possono far emergere un’isola del giorno prima, il tempo allora che misuriamo con la vita rispetto allo spazio diventa “istantaneo”, resto e relitto di Natura più che millenaria. O solo buia illuminazione: “Appena l'idea del diluvio si fu placata, una lepre si fermò fra i trifogli e le tremanti campanule, dicendo la sua preghiera all'arcobaleno, perforando la tela del ragno. Oh! le preziose pietre che si celavano, i fiori che già guardavano. Nella grande e sporca strada si alzarono le bancarelle, e le barche furono trascinate verso il mare sovrastante, lassù, come nelle stampe. Colò il sangue da Barbablù - ai mattatoi - nei circhi, dove il sigillo di Dio illividì le finestre. Scorsero il sangue e il latte. I castori edificarono. I "mazagran" fumarono nelle osterie. Nella grande casa di vetro ancora sgocciolante i fanciulli in lutto guardavano le meravigliose immagini” . S.G e A.Rimbaud

ti seguo sempre...

Blue
www.aspassoconblue.com

BocchiglieroOltre ha detto...

Bello il tuo blog, con una spiccata preferenza femminile, non mi sento intruso,pur essendo uomo,anzi penso che un uomo senza parte femminile sia un uomo a metà,e poi le donne diventano forti perchè forgiate dalle esperienze disastrose con uomini debboli
un saluto Piero

;Mel.© ha detto...

Dovresti aggiungere le "reazioni" ai tuoi post!.. Questo è fantastico..

Anonimo ha detto...

Antonia nel mio blog c'è una piccola sorpresa per te

Silvia Cartotto ha detto...

bellissimo pezzo.