venerdì 18 gennaio 2013

Grammatica sentimentale

Era facile la vita nei pomeriggi passati ad imparare che due più due fa quattro, e se io ho dieci pastelli, e te ne regalo tre, me ne restano sette. Era semplice la vita quando qualcuno ti insegnava che, dopo il punto, ci vuole sempre la lettera maiuscola; dopo la virgola, invece, si prosegue in minuscolo, e non erano ancora arrivati i due punti, il punto e virgola, i puntini sospensivi, quelli interrogativi ed esclamativi, le parentesi dentro le quali gli adulti ficcano un sacco di cose scomode. Era facile la vita quando completavi cruciverba con le parole: luna, stella, ape, ala, mare, sole, vento. Oppure, ti toccava imparare a memoria filastrocche in cui amore fa sempre rima con cuore. Poi, da grande, capisci che fa rima pure con fegato, milza, polmoni, cervello. Econunsaccodialtrecose. E i due punti servono ad introdurre un discorso diretto: << Non voglio perderti >>, o: << Sei importante per me >>. Così, giusto per fare qualche esempio. E di puntini sospensivi le persone si riempiono la vita. Per questo si lasciano aperte porte e speranze, cuori e finestre… E i punti esclamativi sono tosti, richiedono coraggio. Quelli interrogativi, però, ne esigono persino di più. Perché certe domande son proprio difficili da fare. E allora, la gente preferisce tacere piuttosto che reggere il peso gravoso di una risposta molto diversa da quella in cui sperava.

Da grande, la vita smette di essere facile. Ma cazzo se è bella!! Bella da attraversare, bella da soffrire, bella da volerne raccogliere a piene mani e non esserne mai sazi.


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5 commenti:

mark ha detto...

Godo dell'abbuffata. ;-)

Lila ha detto...

cara Antonia
..mi permetto il "cara" perché sebbene discontinuamente, ti leggo da un po' di tempo e si trova sempre nelle, e tra le tue righe, un cuore grande e una visione più ampia del consueto sulle cose. E un ottimismo che spero renderà più facile il realizzarsi dei tuoi sogni.
Quindi cara, perché le anime zingare mi sono tali, e quindi, mi permetto...
Grazie di questo e dei molti incantevoli post... hai proprio ragione: della vita non ci si sazia mai!
cordialmente (cioè dal cuore)
Lila

gattonero ha detto...

La vita di allora era bella, soprattutto perché i ricordi ce li siamo guadagnati e li teniamo stretti.
La vita di adesso è bella perché su quei ricordi viviamo.
Prova a chiedere a bruciapelo a uno studente, non dico delle medie, ma ad un liceale, quanto fa 7x8, senza ricorrere al telefonino; oppure la differenza tra Camera e Senato nello stato italiano; oppure qualcosa sugli orrori dell'ultima guerra...
Le filastroche a memoria possiamo anche lasciarle perdere, ma la comprensione e il gusto alla poesia sarebbero indispensabili per la sopravvivenza.
Il guaio dei ragazzi d'oggi è l'assoluta, o fortemente limitata, fantasia: quella che si sviluppa e si nutre con la lettura, non necessariamente di soli libri. Adesso la loro fantasia si sbizzarrisce più che altro nelle abbreviazioni per gli sms, che sono ormai divenute lingua corrente.
Ciao, Antonia, buon fine settimana.

monteamaro ha detto...

Più si cresce e meno si comprende il presente. Ogni cosa è complicata, dalla fila alle poste, alla ricerca del super con le offerte migliori. Di puntini sospensivi e parentesi con cui ci costruiamo le giornate, potremmo aprire depositi bancari. Naturalmente senza raccogliere interessi. Ma alcuni più di altri chiedono certezze, aprendo problemi la cui soluzione a volte, crea sofferenza.
Vivere la vita senza saziarsi, è una buona risposta ai troppi interrogativi. Notte bella.

Phiiiibi. ha detto...

Quant'è vero..