lunedì 19 settembre 2011

Metti una sera qualunque, prima di un esame difficile.

E, finalmente, dopo tanto penare, vide com'era fatta l'ultima pagina del libro.
Si accorse che, al pari delle altre, era di carta.
"Che strano" - pensò. "Avrei sperato fosse meno banale. Credevo avrebbe avuto una consistenza speciale, straordinaria. Immaginavo richiamasse il tocco delicato della seta. Oppure fosse appiccicosa, come il cioccolato fuso. Dopotutto, è pur sempre la fatidica ultima pagina. Lì, dove tutto finisce, e puoi dire, soddisfatta, di essere arrivata fino in fondo."
Ed invece no. Era solo una pagina di carta. Liscia e bianca ( se non si considerano le striature di colore degli evidenziatori profumati, o le macchie di caffè, rovesciate lungo i bordi, tra una nottata insonne e un risveglio traumatico ) e, al pari delle altre, portava scritte le stesse cose. Qualche volta stupide, o superflue. Assai più spesso incomprensibili.
Fu così che, improvvisamente, una muta consapevolezza si fece spazio dentro di lei. Ed allora, a gran voce, disse a sé stessa: "Ma che me ne fott'!! M'agg' sfastriat!! Ma piglio comm' vene!!"

Ci vogliono spirito di sacrificio, dedizione, ed assoluta abnegazione per il perseguimento di un obbiettivo. Ma è pur vero che a tutto esiste un limite. Anche alla fatica. Alla lotta. Alla perseveranza. Un limite oltre il quale termina il sogno da realizzare, il traguardo da tagliare, la sfida da vincere, sempre e ad ogni costo, e cominci tu. Tu che, di tanto in tanto, hai bisogno di fermarti, e riposare, e tornare a respirare. Tu, che non puoi chiedere di più a te stessa rispetto a quello che hai già fatto, e dato. Tu, che ti sei spremuta come un limone, perché 99,9 è un numero che non conosci. Cento per cento ti piace di più. Tu che non ti risparmi, ma finalmente impari che l'indulgenza verso sé stessi è necessaria, qualche volta, ed è assai difficile da imparare.
Esistono i limiti. E, alcuni limiti, sono stati inventati per proteggerci.

Io sorrido nel bel mezzo di un bacio. Lo faccio sempre. Non saprei dire perché. E' un gesto spontaneo, inconsapevole. Le labbra si piegano con naturalezza, guidate da una volontà che appartiene a loro soltanto. Non a me. Ed è bello. Bellissimo. Sorridere nel bel mezzo di un bacio. Non trovate?

Mi viene in mente Edoardo De Filippo, quando dice: "Lu tiempo de' lacrime è passato. Mo è tiemp' e core tuosto e faccia tosta".

In realtà, la faccia tosta non m'è mancata mai. E, il cuore, "tuosto" lo è diventato nel tempo. Poi, però, il mio strano, stranissimo cuore ha imparato anche quanto importante sia saper discernere. Perché, con certa gente, quella gente che prima ti accoglie, poi ti sfrutta e ti consuma, e dopo ti blocca - e dico blocca, con un clik - il cuore deve essere tuosto assaje.
Ma con altri, con altri deve rimanere aperto, conciliante, pronto allo scambio, al mutamento, alla trasformazione.
La differenza c'è. E si vede.

Ama tutti. E se ci riesci davvero, insegnami come si fa.
Fidati di pochi ( ssimi ).
Non fare del male a nessuno. Salvo qualche necessaria eccezione. Perché quando ce vò, ce vò.

10 commenti:

Lisaveg ha detto...

Bellissima la parte sull'ultima pagina...Che dire,hai una capacità di mescolare e scegliere le parole,oltre all'attenzione ai particolari che viviamo giorno per giorno,che non ho ancora letto in nessun autore.Parole e immagini così semplici ma così difficili da pensare(almeno,per me sì!!:DD).
Ti auguro davvero un domani di diventare una scrittrice,un talento simile non può morire senza farsi conoscere(e sicuramente apprezzare)...
Hugs

Carrie ha detto...

Imparare ad essere inulgenti verso se stessi, mi verrebbe da dire "E come si fa?". Sono una che non conosce pace e tregua, non verso di me. Conosco i miei limiti e so di non essere una WonderWoman ma non so darmi freni e,se qualcosa non va come ho desiderato, la colpa mi pesa sulle spalle quanto un macigno! Lo so,non e' piacevole un comportamento del genere, ma essere indulgente con me stessa e dire "chi se ne fotte" non fa proprio parte di me!

BocchiglieroOltre ha detto...

Pensieri e riflessioni che, partendo dal dettaglio, arrivano all'insieme, all'anima vera, genuina e schietta di chi non riesce ad essere diverso, da chi non impara, se non da errori che poi chiamiamo esperienza..... e il cuore si indurisce.... per tanti ma non per tutti... condividendo
Piero

Luigi ha detto...

ma questa è saggezza di patriarca!!!

Vagamundo ha detto...

Fortunato colui che impara a perdonare se stesso, diceva Borges, credo.
Col cuore di cuoio il compito è un pelino più arduo.

Isabella ha detto...

Imparare ad essere indulgenti verso se stessi è un arte che sto cercando d'aprendere.

Eva ha detto...

Tu ragazza devi scrivere. E non solo dentro al quadrato bianco del "modifica post".
Condivido ogni tua parola, sensazione, pensiero.
Proprio di recente ho precisato in una conversazione che tutte le corde, anche le più resistenti, finiscono per spezzarsi se troppo tirate.

Credo sia questo il concetto di fondo del tuo brano. Anche se tu lo racconti con molta più poesia. Un abbraccio.

Silvia Negretti ha detto...

Sono assolutamente d'accordo, specie sull'ultima parte!!!
Sei bravissima a scrivere, complimenti!
Un bacio!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Leggerti e seguirti è davvero un piacere..mi illumini d'immenso!!continua a scrivere!!!ti abbraccio :)

Blue G. ha detto...

Cara amica,

io ho sempre detto mi piego ma non mi spezzo..poi ad un certo punto della mia vita mi sono spezzata, anzi peggio, frantumata, come una vaso tirato al suolo mi hanno fatto a pezzi ma sai cosa ti dico amore mio...CHE HO RACCOLTO I COCCI E LI HO RIMESSI INSIEME.. e ora vado come un treno..con le mie ferite, i miei tagli, li squarci aperti ma cavolo...come mi sono rimessa in piedi..tesoro tu devi scrivere senti a me...
vai a prenderti il tuo sogno e esaudiscilo..

ti adoro sempre
Blue

www.aspassoconblue.com