venerdì 2 luglio 2010
... da piccola, ero una bambina atipica. E, crescendo, sono diventata una donna atipica. O almeno mi piace pensarlo.
Adoravo Ariel, la sirenetta, ma speravo fosse Eric a diventare un mezzo-pesce, invece di vedere lei trasformata in una banalissima bipede umana.
Tifavo per la strega di Biancaneve, ed i nanetti che picconavano in miniera mi insegnavano quel concetto di proletariato che poi, anni dopo, ho compreso davvero.
Pregavo che Cenerentola si spaccasse le gambe, correndo giù per le scale. E che la Bestia mangiasse a morsi Bella.
Purtroppo mi sono dovuta arrendere allo stucchevole romanticismo di quella buffa utopia che chiamano "lieto fine". Così mamma mi metteva il valium nella bottiglina, invece del latte, e mi cantava "Bella ciao", invece della ninna nanna.
Poi, per fortuna, è arrivato Tim Burton. Ed allora, finalmente, sono rinata.
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