mercoledì 15 luglio 2015

Ho incontrato Sherlock Holmes e la sua ombra antica. Con vecchi trucchi da investigatore navigato, ho ingigantito all'occhio le rotondità del cuore: ho così scoperto che, in quel piccolo pugno chiuso, ci sono conche e ci sono spigoli, per accogliere e per combattere.
Ho cercato Julia Roberts e Hugh Grant a Notting Hill ed ho capito che l'amore, qualche volta, è una piccola porta blu che resta chiusa. Il passato non vale più di una calamita dozzinale sul frigo verde acido di una cucina hi-tech. Se cade, e si rompe, è meglio.
Ho chiesto aiuto a J.K. Rowling, ad Harry Potter, alla saggia barba del potentissimo Silente. Mi hanno detto che la magia abita in ciascuno di noi: si chiama intuito.
Mi è parso chiaro che ogni storia è un'opera teatrale ed ognuna ha il suo fantasma ad infestarle il sonno: amori disastrati e disastrosi; fallimenti scomodi come scarpe troppo strette; ritardi accumulati sulla vita e i suoi traguardi.
Si. L'amore esiste, ma va lavorato ai fianchi. Nessuna storia nasce perfetta e nemmeno, con gli anni, lo diventa.
Diffidate da chi si vende per più di quel che è: piedi intrecciati sopra letti sfatti; fiori impalati dentro i vasi; luci di candela e calici di vino. Probabilmente, nel letto sfatto ci è passato qualche amante; l'acqua dentro i vasi puzza di marcio da giorni; le candele sono poco più che mozziconi di cera riciclati.

La sfida delle sfide è amare qualcuno così com'è.

La parola "difetto" viene dal latino, "difectus". Significa "mancanza". E le mancanze vanno riempite. Non cambiate. Sono piccoli buchi del cuore da colmare con altro cuore. Farlo spetterebbe a noi.
Ma farcire d'amore quelle umane manchevolezze è un fine lavoro di travaso. Significa darsi, spendersi ben oltre la sufficienza in un mondo in cui l'amore è un sei politico in pagella e la mediocrità una scelta comoda.
Cambiare no. Cambiare, chissà perché, spetta sempre all'altro. "Cambiare" è un verbo più facile di "riempire".
Così facile che, talvolta, non si sceglie il tipo di persona con cui stare, ma il tipo di storia in cui impegnarsi. Ecco perché donne intelligenti, donne fuori dal comune, donne capaci di amare di un amore bello e tondo, come la luna quando è piena e senza sconti, restano fregate, a vantaggio di fanciulle più... semplici. Per così dire.
Le prime sono storie in cui entrare con tutte e due le scarpe e tutte e due le palle. Per le seconde, invece, ne basta pure mezza. E a volte manco quella.
Certe storie sono rosso fuoco. Altre rosa pallido. Nell'evoluzione delle cromie, un sacco di gente si perde.
Perciò si, l'amore esiste. Ma non è roba per tutti.

Antonia Storace

3 commenti:

RES ha detto...

... Ciao...

Francesca ha detto...

Vorrei ripubblicare questo post sul mio blog. Come posso fare? Copio, incollo, ovviamente è tuo e scriverò che è tuo.

Antonia Storace ha detto...

Ciao Francesca :)
Ripostalo pure se vuoi, ma mi raccomando la citazione del nome e cognome perché questo testo è l'inedito di un libro :)
Ho fatto un giro nel tuo blog: bella penna :)
Un sorriso,
Antonia