Se, in passato, qualcuno mi avesse detto che un giorno io e Stefano Benni ci saremmo scambiati i rispettivi libri, non ci avrei creduto.
Ma la vita, in questo periodo, si diverte un sacco a smentirmi, dimostrandomi quanto sa essere bizzarra e potente. Se è vero che raccogliamo ciò che seminiamo, in mezzo a tante difficoltà, momenti come questo li raccolgo perché me lo merito, perché ci ho messo cuore, faccia, e capacità si fare ben oltre il mio dovere.
Per oggi posso anche fare passo. Lasciare ai cattivi la cattiveria; ai furbi che si sentono furbi la stupidità che li macchia, così evidente agli altri, così poco a loro stessi; gli scivoloni a culo a terra a quanti credono che l'arrampicata sugli specchi sia uno sport; ai poveracci dell'anima, vestiti di marca e di etichetta, tutta la loro umana pochezza. I veri Grandi sono generosi. Tutti gli altri sono pallidissime imitazioni, che provano ad ingannare il prossimo con la loro tarocca teatralità, ed invece svelano se stessi.
4 commenti:
Avrei scritto "quanto sappia", piuttosto che "quanto sa". Scusa se mi permetto, ultimamente sono affetta dal male del correttore di bozze, che peraltro non sono.
Comunque a me pare che la stupidità sia molto più diffusa di quanto si pensi, mica solo riferibile ai furbi. E quanti nemmeno si accorgono di esserlo, ahimè.
Anni fa mi ritrovai tra le mani "Achille piè veloce", ricordo che mi divertì molto come lettura. Devo riprovarci con Benni.
"Quanto sa" e non "quanto sappia" perché lo è e lo sa in questo specifico presente, nell'hic e nun, nell'ora in quanto ora.
La capisco la mania, io sono correttrice di bozze. Molte volte è anche questione di gusto.
A me è piaciuto un sacco Margherita Dolcevita. Benni ha una penna straordinaria ed uno stile inconfondibile.
Un sorriso,
Antonia
Me lo segno. Chissà che non incontri anche i miei di gusti.
Complimenti!!!
E' anche la mia di preghiera.
Il mantra giusto.
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