Ma quanto sono belle le domeniche mattina piene di sole, così traboccanti di luce che i problemi non troverebbero spazio manco ad infilarcisi a forza. E allora restano chiusi fuori, a graffiare - con le unghie, e con i denti - contro la porta sprangata di quelle giornate che proprio non ne vogliono sapere di lasciarsi rovinare l'umore. Così, solo per un po'. Con i raggi che filtano dalla vetrata di un bar e vestono, di lucente grazia, il tavolino nero accoccolato in un angolo, e il tuo profilo sereno - in giacca, jeans attillati, tacchi a spillo e capelli che profumano di ciliegie, madreperla, latte di vaniglia e polpa di papaya - tra un succo d'arancia rossa, una monachina alla nutella, e le chiacchiere distese e divertite di chi ha deciso che la domenica è giorno di riposo pure per affanni, inquietudini e turbamenti.
Smessa la mise da strafiga assonnata, dopo pranzo, mi godo il tepore languido di una tuta slargata che non avanza pretese di impettita bellezza e lascia intuire, solo vagamente, forme di donna sotto la stoffa. Mi tengo addosso il mascara, e quello che resta di ombretto e matita - questa faccia(ta) di sicurezza non son pronta a farla crollare del tutto.
Un po' Pierrot, un po' femmina, un po' bambina, decido che me lo posso pure concedere un cartone animato, e domani tentare una replica di serenità.
Che poi inizia la malinconia del pomeriggio, ed allora bisogna inventarsi un altro modo di essere felici.
Siaccettanoproposte.
2 commenti:
Non so, ognuno ha la propria ricetta, io il caffè, giornaliero, con un amico :)
Non l'ho letto quando era ora, mi sarà sfuggito o era nel periodo di blackout totale del pc. Lo leggo adesso, arrivato qui per chiederti che fine ha fatto il post di oggi, che mi viene dato inesistente.
Questo ha il sapore del quotidiano, quel trantran che è poi il sale della vita.
Anche un pomeriggio che appare vuoto, ha una sua pienezza, anche se noi preferiremmo che fosse pieno di progetti e attività a tempo pieno. La domenica pomeriggio è ancora domenica, facile da riempire con una passeggiata senza pensieri, con l'incognita di chi si potrebbe incontrare lungo il cammino, oppure, se hai il mare a portata di piede, camminare sulla sabbia o stare seduta, prossima al bagnasciuga, guardando le ondine che ti raccontano quello che hanno fatto o visto prima di arrivare fino a te.
Rimetti quel post latitante, poiché letto il promo in blogroll, lo voglio leggere per esteso, mi pare interessante.
Ciao.
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